• Pubblicata il
  • Autore: Franco
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E' tornato... - Fermo Trasgressiva

E' tornato!
Oggi è tornato il trasportatore di colore protagonista del mio primo pompino. E' entrato per la solita consegna di materiali per il mio laboratorio ma non eravamo soli: un collega e un paio di clienti erano decisamente di troppo.
Contrariato dentro, eccitato e probabilmente rosso come un peperone l'ho raggiunto e ho firmato il ddt. Quando pensavo ad un buco nell'acqua ho notato che sotto alla bolla mi aveva messo un bigliettino col numero ed un'unica parola: "chiamami". Verso le 18, alla fine del mio turno di lavoro, ho chiamato. Mi ha risposto subito con quel suo accento senegalese o quel che è. L'effetto è stato quello di provocarmi una decisa erezione quasi istantanea. Le parole mi si sono bloccate in gola, più o meno nel punto dove era venuto un paio di giorni fa. Non sono riuscito a dire neppure chi ero ma non è stato necessario: mi ha chiamato per nome e mi ha chiesto se volessi incontrarlo per poter avere un secondo assaggio, così l'ha definito. Con un filo di voce sono riuscito a dire solo il mio indirizzo di casa e che poteva passare dopo cena. Ho chiuso la comunicazione senza neppure salutare, tremavo.
A casa non sono riuscito a mangiare, quella tensione che sale nell'attesa mi ha chiuso lo stomaco. Mi sono fatto la doccia e, mentre mi asciugavo i capelli, ha suonato il campanello. Mi sono buttato addosso i vestiti che avevo preparato sul letto e ho aperto la porta: era li, alto almeno 1.85, nero nel buio del vialetto.
L'ho fatto entrare e si è accomodato sul mio divano. Abbiamo parlato un po' del nostro primo match: mi ha detto che sono il primo uomo con cui è stato, era nervoso anche lui. Si è scusato per alcune parolacce che nell'eccitazione mi aveva rivolto ma l'ho rassicurato che non mi avevano disturbato.
Gli ho offerto una birra: tutto quel parlare mi metteva a disagio, mi faceva vedere l'uomo dietro al cazzo e io volevo solo quello.
Non sapevo cosa rispondere, ero in evidente imbarazzo così, per tagliare la testa al toro, gli ho messo una mano fra le cosce. Il mio cazzo, normale, non arriva li dove ho messo la mano, il suo si. Ha trattenuto il fiato mentre accarezzavo quella carne ora ancora morbida. Si è sbottonato i pantaloni e l'ho aiutato a sfilarli. Il cazzo usciva da sotto i boxer. Glieli ho sfilati raccogliendo contemporaneamente quella cappella scura nulla mia bocca. Il cazzo, ancora pesante perché non duro, era comunque grosso più del mio. L'ho trattenuto fra le mie labbra succhiando con forza finché la consistenza non è stata tale da stare puntato verso il ventre come un obelisco di pietra. Le vene di quel cazzo sono grandi, evidenti, gli danno una rugosità morbida, viene voglia di leccarlo cercandole con la lingua e seguendone il profilo. Non mi sono certo tirato indietro, non avevo mai visto quanto può essere bello un cazzo. Mi ha concesso questa gioia per qualche minuto poi sono intervenute le sue mani a guidare la mia testa, me lo ha messo davanti e ha sussurrato: succhia! Ho aperto le labbra ed è subito entrato d'impeto. Non so descrivere la sensazione di quanto ti riempia la bocca un cazzo come quello che affondi sempre più in profondità. Lo senti ovunque: ti toglie il fiato. Stava succedendo di nuovo, stesso copione: affondi e brevi pause, affondi e brevi pause poi la cappella che sta pare esplodere e, pulsando, mi si blocca quasi in gola, e fu di nuovo sperma, caldi fiotti che sentivo battere in gola, un sapore che non mi riesce di descrivere, la consistenza simile ad albume d'uovo. Ho ingoiato tutto. Guardo quel cazzo lucido della mia saliva uscire dalla mia bocca ed è bellissimo. Con un fremito parte un ultimo schizzo ritardatario che mi colpisce naso e bocca. E' caldo, denso, mi cola direttamente in bocca. Sentirmi quello schizzo in faccia mi fa eccitare ancora più di quanto non lo fossi già e finisce che faccio appena in tempo a toccarmi un po' che vengo.
La serata, cominciata poco dopo le 8, è proseguita fino all'una. Sento i metri di cazzo presi in bocca, mi fa male la mascella e il sapore che sento è il suo.
Sento i metri di cazzo presi dietro, nel mio culo vergine, e mi fa male, molto male, sanguina un po' ancora, ma è stata l'esperienza più intensa della mia vita. Se trovo le parole giuste ve ne parlerò, ora ho appena le forze per dare una ripulita... lui è li sul divano, domani mi darà il buon giorno, la mia colazione riposa nei boxer.

Ciao!

Ps: qualcuno in un commento alla storia precedente al quale non riesco a rispondere mi ha detto che ho preso una strada senza ritorno, ho l'impressione che abbia ragione. Once you go black...

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10/12/2013 01:05

bip

Visto che avevo ragione io,adesso vedrai che tutti i giorni non vedrai l'ora di prenderti un bel salsiccione di carne caldo nel culo

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